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SIMEST (Gruppo CDP): nel 2021 sostenuto l’export di oltre 60 imprese con 115 operazioni (+200%) per oltre €406 milioni (+60% rispetto al 2020)

Risultato raggiunto anche grazie ai buoni risultati del IV trimestre con 44 operazioni concluse in favore di oltre 30 imprese per esportazioni di beni strumentali in 26 Paesi

SIMEST (Società del Gruppo CDP) comunica che nel corso del 2021 l’operatività in supporto delle esportazioni di beni strumentali (impianti e macchinari) – attraverso il “Contributo Export su Credito Fornitore” – ha realizzato un aumento del 60% per un controvalore complessivo pari a 406 milioni di euro. Sono state infatti concluse 115 operazioni (+200% rispetto al 2020) in favore di 62 Pmi e MidCap italiane, con vendite in 40 paesi esteri.

Un trend in forte ascesa che si è confermato anche nell’ultimo trimestre del 2021 con 44 operazioni concluse per oltre €185 milioni, che hanno permesso esportazioni in 26 Paesi tra cui non solo l’Unione Europea (AustriaFranciaGermaniaIrlandaRomania e Spagna), ma anche geografie più lontane come BrasileCanadaCinaCosta RicaEgittoGuineaHondurasIndiaKenyaMalesiaMessicoPakistanTurchiaUSAUzbekistan e Vietnam.

Il sostegno di SIMEST è avvenuto su operazioni di Credito fornitore attraverso il “Contributo Export” – strumento gestito in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – contributo in conto interessi a fondo perduto a parziale o totale riduzione del costo dello smobilizzo di titoli di pagamento emessi dall’acquirente estero a fronte dei contratti di vendita.

I settori merceologici trainanti del quarto trimestre del 2021 sono stati: le macchine agricole, i macchinari tessili, gli impianti per la produzione della carta, le macchine per l’industria dell’automotive, i macchinari per il packaging, le cassa formi per l’edilizia, le macchine per l’industria alimentare, gli impianti per il trattamento delle acque e i macchinari per la lavorazione del vetro, della plastica e dei metalli.

Tra le imprese supportate:
 F.O.M. Industrie, piccola impresa di Cattolica in provincia di Rimini, che ha esportato in Colombia un impianto per la lavorazione dell’alluminio per 4 milioni di euro.
– Danitech Engineering and Solution, Pmi di Senago (MI), specializzata nella produzione di macchinari per la tintura dei tessuti, che ha esportato in Brasile e in Vietnam beni per un totale di 1,7 milioni di euro.
– Uteco Converting, MidCap della provincia di Verona, produttore di macchine per la stampa. Grazie al Contributo Export su Credito Fornitore di SIMEST ha perfezionato una fornitura in Egitto per circa 1,2 milioni di euro.
– Costruzioni Meccaniche Luigi Bandera, MidCap di Busto Arsizio (VA), società leader nella progettazione e produzione di macchinari per l’estrusione di materie plastiche per il packaging, ha perfezionato un contratto relativo a una fornitura di beni in Paraguay per un importo pari a 1,2 milioni di dollari.
– Gea Imaforni, MidCap della provincia di Verona, che ha esportato in Argentina una linea completa per la produzione di alimenti da forno per 630.000 euro.
– Mascar, piccola impresa della provincia di Vicenza, specializzata nella produzione di seminatrici e macchine per la fienagione, ha esportato in Messico macchine agricole per circa 180.000 euro.

PER APPROFONDIRE

Contributo Export su Credito fornitore: è uno strumento che SIMEST gestisce in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.  Gestendo un fondo pubblico (Fondo 295/73) SIMEST eroga un contributo in conto interessi a fondo perduto direttamente all’esportatore italiano consentendogli in tal modo di offrire dilazioni di pagamento a condizioni di acquisto competitive dei suoi prodotti. Viene erogato all’azienda italiana – principalmente PMI e MidCap – nel momento in cui avviene lo sconto dei titoli di pagamento presso un istituto scontante (cambiali, stand by L/C, lettere di garanzia) emessi dall’acquirente estero a fronte delle rate di pagamento dovute. Il Contributo Export va a compensare la differenza – se positiva – tra il tasso di sconto richiesto dall’istituto scontante e il tasso di interesse per la dilazione del pagamento ottenuto dall’esportatore italiano consentendo a quest’ultimo di azzerare/minimizzare i costi dell’operazione.